Dario racconta




Non tutti conosco le capacità narrative di Dario, la sua prosa spontanea e scorrevole, nel descrivere immagini e cose, fatti o luoghi. Le sue sensazioni ci trasmettono profonde suggestioni e riesce con semplicità a farci partecipi dei suoi sentimenti e spesso ci commuove per la sua naturalezza.

 

 F.to - un estimatore (r.h.)

 

pubblicazioni



le pubblicazioni sono reperibili presso il Rifugio Trivena

 

 

Dario Antolini

 

La leggenda de i "foleti"

del Dos de l'Asen

 

disegni di Erma Antolini

Fotocomposizione e stampa: Editrice Rendena

 

(tratto liberamente da un racconto

di Ermidio Bonazza "Fra")

 

 

 

Dario Antolini

 

Il campanile di Trivena

una storia di montagna

 

disegni di Erma Antolini

Fotocomposizione e stampa: Editrice Rendena

(novembre 2008)



 

 

 

Dario Antolini

 

l'Arco dell'Amore

...lungo il sentiero delle Taiade...

 

disegni di Erma Antolini

Fotocomposizione e stampa: Editrice Rendena

(primavera 2008)





 

racconti e narrazioni



 

Vestiti da Rambo

 

Quella mattina d’agosto, intravedendo dalla finestra del Rifugio quegli inconfondibilicolori sfumati, pensai meravigliato si trattasse di qualche pattuglia militare salita fino a Trivena in addestramento o a scopo esplorativo, finalizzato a qualche escursione.

Ma quando i colori varcarono la soglia della porta e avvicinatisi al bar mi chiesero un caffè, capii che si trattava di “civili” senza stellette. I due signori di mezza età, taglio corto dei capelli brizzolati, portamento retto e piglio deciso, avevano un’aria “militare”.

Li osservai di sottecchi di fianco alla macchina del caffè notando che erano completamente “mimetizzati”. Pantaloni, giacca, foulard e fodero del coltello agganciato alla cintola. Tutto era di taglio militare, almeno per quanto riguarda la tonalità dei colori. ...(continua)

 

VALANGA

 

Sostantivo dal suono sinistro anche se comprende tre vocali. Ne conoscevo il significato sin da ragazzo per la passione che già da allora dedicavo allo scialpinismo dopo averlo scoperto grazie al servizio militare. La scelta di iniziare l’attività di ”rifugista” in val Breguzzo inevitabilmente mi ha avvicinato a quegli eventi della natura terribili ed affascinanti. Con un fruscio quasi impercettibile o con un fragore rimbombante ampliato dall’eco della stretta valle, le valanghe non lasciano spazio e irrompono senza possibilità di essere arrestate... (continua)

 

la prima vetta di Dina

 

(Album fotografie)

 

Quando è nata Dina la nostra terzogenita, soprattutto da parte mia c’è stato un brusco risveglio con un’amara constatazione che i figli possono nascere non solo maschio o femmina. Forse proprio per la sua natura di donna e madre, credo che Clorita neanche per un istante ha provato lo shoc  con il quale ho dovuto misurarmi ascoltando la diagnosi dei medici verso la nostra bambina. A quattro anni, quell’estate 1987, Dina ha iniziato con noi l’avventura al Rifugio Trivena e da quasi un decennio è diventata del Trivena, parte pregnante, indispensabile. Ha sempre ascoltato in silenzio e senza commenti le cronache di salita e discesa delle cime che ci circondano, in estate come in inverno. Inevitabilmente talvolta qualcuno le si rivolgeva con un “e tu Dina quando salirai alle Porte di Danerba o al Cop di Breguzzo”... (continua)

 

Una portatrice della

prima guerra ’14-‘18



 Quando nell'estate del 1960, con mio fratello ancora bambini salimmo il Cop di Breguzzo accompagnati dai nostri genitori, rimasi fortemente impres-sionato dalle passerelle tese tra le guglie dei "Creper", resti del fronte della prima Guerra eretti per la difesa della prima linea Austro-Ungarica. Ne parlai con entusiasmo anche alla mia cara zia "Popa". Così era chiamata in famiglia Isabella Mussi, sorella di mia madre. Classe 1902, che già a meno di sessant'anni a noi bambini sembrava una vecchietta. Un po' curva, il viso magro scavato metteva in evidenza due zigomi perennemente coloriti e un mento pronunciato. Sempre pronta a farci recitare una preghiera, disponibile con tutti ma irreperibile quando suonava la campana per la Messa o per i Vespri. Rimasi di stucco quando al mio racconto entusiasta circa quello che avevo scoperto al Cop di Breguzzo e alle Porte di Danerba disse con un filo di malcelata tristezza : "ci sono stata anch'io lassù molti anni fa". Fu proprio quel lampo di tristezza che le apparve sul viso che mi incoraggiò a farla parlare... (continua)

 

il fronte della prima guerra



 

Alla testata della Val di Breguzzo lungo le creste frastagliate tra quota 2900 e 3000 mt. correva durante la Grande Guerra il fronte occidentale dell'Impero Austro-Ungarico. Le foto documentano in parte l'eccezionalità degli interventi di quel periodo e i numerosi resti che a oggi resistono dopo 80 anni.

Lungo l'intero arco del fronte giacciono inoltre quattro affusti di cannone che proprio in questo agosto 2008 la nostra Provincia attraverso la Sovrintendenza alle Belle Arti ne ha iniziato un' attiva opera di ripristino.

 

I cannoni della Val di Breguzzo
di Dario Antolini - SAT Bondo Breguzzo

 

La telefonata di Matteo Motter, circa alla metà di luglio, mi lascia piacevolmente sorpreso ma ancora inevitabilmente poco convinto. (continua)

spazio a disposizione per

inserzioni pubblicitarie

Rifuginrete

Il Portale dei rifugi:accedi  alla mappa con la distribuzione dei rifugi, l'elenco delle strutture ricettive, gli eventi organizzati, con sezione dedicata a itinerari, trekking e alte vie.

PER PRENOTAZIONI

 

Famiglia Antolini e Vidoli 

 

Telefono

0465 901019

 

E-mail

info@trivena.com

 

Recapito

(per corrispondenza al gestore)

Rifugio Trivena

Vidoli Gabriele
Via Brescia 4 

38079 Tione di Trento

NEWSLETTER DAL RIFUGIO TRIVENA

 

Iscriviti alle nostre newsletter

contatore visite (dal 15 dic 2012)

 

700.000 (29/12/2017)

+ valore del contatore